Lo chef stellato Federico Malinverno del “Caffè La Crepa” di Isola Dovarese è stato nella succursale di via Borghetto dell’IIS “L. Einaudi”, per incontrare i ragazzi delle quinte eno e salabar, che, tra pochi mesi, conseguiranno il diploma alberghiero.
Ma non si è trattato di un intervento autocelebrativo. Malinverno ha dato l'impressione di non essersi adagiato sugli allori e di aver mantenuto i piedi ben piantati a terra. Malgrado l'innegabile successo dell’attività, infatti, il giovane cuoco parla ancora con la concretezza di chi non si sente arrivato e lavora senza grilli per la testa, con passione ed umiltà. Viene da qui la sottolineatura di obiettivi, indicatori e buone pratiche improntati a saggezza e buon senso, quali l’imperativo di avere sempre il locale pieno, il dogma della cura del cliente, anche di quello ancora bambino, e la necessità di studiare un menu intelligente, attento al lato economico, che non preveda scarti e che sappia coniugare tradizione ed estro creativo. A tale proposito, Malinverno ha parlato del suo bollito cremonese, che viene preparato con una cottura a bassa temperatura sottovuoto, a 75°: si tratta di una tecnica in grado di salvaguardare i nutrienti dell'alimento e di consentire un prezioso risparmio energetico, aspetto, quest’ultimo, non secondario, nella difficile congiuntura attuale, segnata dal conflitto russo ucraino.
Nessun commento:
Posta un commento