“Il
mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando
l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia, come la può avere
solo un povero, che è stato a scuola”. Sono queste le parole di Don Lorenzo
Milani, sulle quali Miriam Turrini, docente di Storia moderna dell’Università
di Pavia, presso il locale distaccamento di Musicologia, ha basato l'intervento rivolto
agli studenti dell’Istituto “Luigi Einaudi”. L’incontro è stato organizzato, nella
succursale di via Borghetto, dalla professoressa di Teoria della comunicazione Stefania
Turcinovich, che ha voluto approfondire, con gli alunni dell’indirizzo
socio-sanitario, la controversa figura del sacerdote fiorentino, che fu protagonista
della significativa quanto innovativa
esperienza educativa di Barbiana, nell'ambito del complesso contesto socio-politico
del Secondo dopoguerra, momento storico caratterizzato da profonde disparità economiche.
La Turrini ha insistito sulle difficoltà incontrate dalla pedagogia di Don
Milani, il cui intento era quello di sviluppare il pensiero critico in giovani descolarizzati,
privi di interessi e delle necessarie competenze linguistiche. L'obiettivo fu
conseguito attraverso il ricorso al ragionamento coerente ed all’ esperienzialità,
ritenuti portatori di motivazione e di cultura.
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